W gli sposi!

Nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo la prima delle scene cristologiche della parete sinistra è dedicata alle nozze di Cana di Galilea.
Le nozze di Cana, dettaglio da Vetera Monimenta
Le nozze di Cana, dettaglio da Vetera Monimenta

Nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo la prima delle scene cristologiche della parete sinistra è dedicata alle nozze di Cana di Galilea, il primo dei segni compiuti da Gesù nel quale trasformò l’acqua in vino.

Tuttavia, a causa di un errato restauro, nulla lascia intendere che questa immagine sia riferibile a tale passo evangelico. Nelle Tavole Storiche di Corrado Ricci è facilmente individuabile, grazie alle diverse colorazioni del disegno, l’intervento di restauro di Felice Kibel: in nero è la parte di mosaico originale, mentre in arancione il rifacimento moderno. Kibel, al posto delle idrie colme d’acqua, inserì alcuni cesti offerti da un giovane servo, dettagli quest’ultimi che, erroneamente, legano tale riquadro al successivo nel quale è il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Il Ricci, cercando di comprendere come sia stato possibile equivocare il tema iconografico scrive:

«Uno sconcio e vecchio raffazzonamento in pittura della parte, caduta, come vedremo, nel 1801, deve aver tratto in inganno il Kibel che nel 1852 “ristaurò il mosaico” o il Sarti che gli preparò i cartoni».

In Vetera Monimenta, opera straordinaria di Giovanni Ciampini edita in due volumi alla fine del XVII secolo, è presente un’incisione di questa scena cristologica dalla quale si può risalire all’iconografia originaria del riquadro: lì Gesù tocca con una vergauna delle cinque idrie poste davanti a lui mentre il servo è intento a riempire i grandi otri. 

Giovanni Gardini

Confronto tra le Tavole Storiche e Vetera Monimenta

https://www.ravennaedintorni.it/rd-blog/cartoline-da-ravenna/