Nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe sono custoditi antichi sarcofagi. Lungo la navata destra emerge per bellezza un sarcofago datato alla metà del V secolo detto dei «dodici apostoli» in quanto presenta dodici figure maschili al centro delle quali spicca la figura del Redentore assiso sul trono, raffigurato giovane, imberbe, dai lunghi capelli inanellati, mentre l’aureola è contraddistinta dal monogramma costantiniano. Il Signore regge nella mano sinistra un codice aperto, mentre con la destra, in un gesto solenne, porge il rotolo della legge all’apostolo Paolo, ben riconoscibile dagli attributi iconografici che lo contraddistinguono, ossia la fronte alta e stempiata e la barba folta; è questa un’inconsueta scena di Traditio legis, perché solitamente è l’apostolo Pietro che riceve da Cristo la legge. In questo sarcofago il pescatore di Galilea è raffigurato come di consuetudine con barba e capelli corti e qui ha il doppio attributo iconografico della croce e delle chiavi. Accanto a Pietro e Paolo, sono due apostoli acclamanti i quali sono seguiti da altri due discepoli che recano preziose corone sulle mani velate.
Lungo i fianchi sono gli altri sei apostoli, tre per parte, anch’essi raffigurati in tunica e pallio.
Anche il retro, che generalmente presenta un’esecuzione meno accurata, merita particolare attenzione per l’ampia decorazione simbolica nella quale sono due pavoni rivolti verso un medaglione segnato dalla croce e tralci di vite con grappoli d’uva.
Giovanni Gardini
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