Sant’Apollinare… in Veclo

La piccola chiesa di Sant’Apollinare in Veclo, in via Pietro Alighieri, ha una storia antica che merita di essere conosciuta.
Sant'Apollinare in Veclo
Sant'Apollinare in Veclo, Ravenna

La piccola chiesa di Sant’Apollinare in Veclo, in via Pietro Alighieri, ha una storia antica; l’edificio infatti, stando agli studi, è datato al VII secolo. L’anonimo autore del testo De inventione Corporis S. Apollinaris cita questa chiesa con l’appellativo in veclo per distinguerla dalla chiesa di Sant’Apollinare Nuovo e anche Girolamo Fabri dirà che questo nome è stato

«inventato per distinguerla dalla chiesa di S. Martino in coelo aureo, dopo che questa dal nostro volgo cominciò a chiamarsi Sant’Apollinare Nuovo».

Un’importante attestazione di questa chiesa si ha nel Liber Pontificalis, testo datato al IX secolo, dove per ben due volte, nelle rispettive Vite degli arcivescovi Reparato e Grazioso, è così ricordata:

«Reparato (…) fu chiamato dal monastero di S. Apollinare, che si trova qui a Ravenna non lontano dalla posterula di Ovilione nel luogo detto “Moneta pubblica”. Reparato fu abate di quel monastero».

Lo stesso è affermato per l’arcivescovo Grazioso:

«Fu abate del monastero di S. Apollinare, che è costruito non lontano dalla chiesa della santa Croce redentrice presso la “Moneta vecchia”: di lì venne anche il beatissimo Reparato».

Nella seconda metà del XVIII secolo fu interamente ricostruita su progetto di Antonio Soratini mentre la presenza delle monache clarisse cappuccine risale ai primi anni del XIX secolo quando, in seguito alle soppressioni del 1810, furono costrette a lasciare il loro monastero di Via Strigoni, oggi Via Cattaneo. 

Giovanni Gardini

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